Safi e Kea sono stati i primi a partecipare al nostro progetto. Noi eravamo lì, in piedi, dietro alle nostre telecamere, un po’ impacciati. Controllavamo i cavi, con le cuffie in testa. Dopo mesi di preparazione, era arrivato finalmente il momento.
“Da dove vieni?” ha chiesto Kea, tedesca, a Safi. “Da Aleppo, Siria,” ha risposto lui. Ha spiegato che è fuggito dalla sua città due mesi fa, dopo che la guerra ha lasciato una voragine nel complesso d'appartamenti in cui viveva. “Fortunatamente non c'era nessuno a casa,” ha poi aggiunto, mostrando una foto dell'appartamento semidistrutto scattata col cellulare.
Per arrivare in Europa, ha comprato un biglietto da trafficanti d'uomini. Assieme ad altri, è stato trasportato fino alla costa turca, dove altre persone sono salite ed improvvisamente, dai trenta passeggeri preventivati, la barca ne ospitava cinquanta. Nonostante fossero spaventati, non avevano altra scelta: non è mai saggio discutere con trafficanti d'uomini.
“Caspita,” ha esclamato Kea. “Come ti senti adesso?”
“Questa mattina non credevo che sarei sopravvissuto, quando abbiamo finalmente raggiunto Lesbo, ho provato un gran sollievo,” ha risposto Safi, “Adesso, però, questo viaggio sembra un sogno: ho già conosciuto molte belle persone europee. Tu da dove vieni?”